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Riequilibrare il Sistema Energetico: il Grounding e le Resistenze a Cambiare​

02-03-2023 10:51

Nicola Sensale

BIOENERGETICA E CORE ENERGETICA,

Riequilibrare il Sistema Energetico: il Grounding e le Resistenze a Cambiare​

Perché è così difficile cambiare? Perché le nostre risorse energetiche restano intrappolate in schemi difensivi che resistiamo a cambiare. Scoprilo!

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Il concetto di Energia

L’energia é la risorsa che dà origine e allo stesso tempo mantiene attive tutte le manifestazioni della vita nell’universo, intese sia nella loro componente fisica (fenomeni naturali, oggetti, piante, esseri viventi), che in quella immateriale (sensazioni, emozioni, pensieri e immagini inconsce, sinergie non casuali, presenze superiori e forze disincarnate).

 

L’energia universale é emanazione e riflesso di un'entità superiore, di un principio guida che informa e sovrintende tutte le cose, che consente alle energie dell'amore e dell'odio, della pace e della guerra, di fluttuare liberamente nel mondo materiale, ai fini del cammino evolutivo degli individui e sotto la loro piena e personale responsabilità.

 

Noi siamo esseri viventi, resi tali dalla presenza costante di flussi di energia che circola in noi e attorno a noi.

 

Diversi sono i livelli di energia di cui siamo composti:

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-livello fisico  (il corpo)

-livello emozionale (sentimenti, sensazioni, impulsi, affetti)       

-livello mentale (immagini, pensieri, credenze, mappe cognitive, memorie, introietti)

-livello della volontà (interno anelito alla crescita, spinta autorealizzativa, ricerca della propria verità)

-livello sottile (energia universale, spirito, forze superiori)

L’energia é presente in tutte le manifestazioni della vita nell’universo.

 

In ogni individuo, ovvero nell’intero sistema-persona, tutto é energia, i pensieri sono forme di energia, le emozioni sono energie e si manifestano anche in una configurazione fisica (per es. la rabbia ci fa “agitare”, l’amore ci fa aprire, etc.).

 

Il nostro corpo é energia in materia e si esprime a volte in modalità più dinamica, a volte più statica.

 

Anche lo spirito é energia sottile e immateriale, la volontà é energia creatrice e diretta a realizzare scopi, anche negativi, quando la volontà, ovvero l’intenzionalità,  diventa distruttiva.  

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Energia e Difese

L’accesso ai propri centri di energia, distribuiti nei principali distretti corporei é ostacolato dalla presenza delle difese.

 

Esse rappresentano la nostra protezione contro il dolore o gli aspetti spiacevoli dell’esistenza e sono sorte per lo più nell’infanzia.

 

In genere, in età adulta, le difese infantili appaiono obsolete, provocano distorsioni comportamentali o severi limitazioni.

 

Malgrado ciò, che ne siamo consci o meno, tutti accusiamo un’intima resistenza a modificarle e rendere conseguentemente più fluidi  e liberi i nostri processi e movimenti energetici. 

 

In termini più generali, ciò significa che non viviamo allineati con le leggi della vita universale, siamo di norma contrastati, dualistici e conflittuali e non accediamo con pienezza alla nostra energia, oppure se vi accediamo ciò avviene in forma non costruttiva, anche distorta e contro il bene del nostro stesso corpo.

 

Il libero fluire dell’energia dipende dalla nostra capacità di tollerare gli inevitabili contrasti e gli opposti presenti nella vita terrena.

 

Il nostro benessere dipende infatti da quanto siamo in grado di attraversare il dualismo tra bene e male, tra gioia e dolore, tra cose che nascono e cose che terminano, impegnandoci a trasformare le emozioni che viviamo giorno per giorno, invece che trattenerle o negarle, poiché le emozioni sono forme di energia viva. 

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Il fluire regolare e armonioso dell’energia nel corpo é dunque il sintomo della buona salute, non intesa come assenza di malattie o dolore, ma come la capacità di vivere la pienezza della vita in tutte le sue manifestazioni, anche in quelle naturalmente dualistiche: il giorno e la notte, la primavera e l’autunno, il sole e la pioggia, la vita e la morte.

 

Non è possibile raggiungere tale scopo se non si allentano le resistenze a modificare i propri stili esistenziali, ovvero i copioni cui ci siamo obbligati ad aderire nel corso del tempo e che ci trattengono o sviano da un uso corretto delle nostre energie.

 

Dopo aver riflettuto sulle nostre resistenze al cambiamento, una volta trovato un accordo con noi stessi e raggiunta una sufficiente motivazione a modificare le cose, le tecniche corporee di derivazione bioenergetica e core energetica, come tante altre buone pratiche che  inquadrano i problemi di salute in una visione olistica, possono diventare particolarmente idonee per alleggerire le difese, liberare i blocchi al fluire dell’energia, ottimizzare i processi vitali.

 

Diventa a questo punto possibile raggiungere la consapevolezza dei blocchi medesimi, dei conflitti e delle emozioni che sono state cancellate, dei pensieri e delle immagini negative che allontanano dalla realtà di noi stessi, dal principio superiore e da quello dell’armonia con la natura e con gli altri esseri viventi

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Energia ed emozioni

Le emozioni sono forme di energia tangibile.

 

Questo assunto è credibile quanto decisamente osservabile.

 

Quando una persona è triste, chiude il suo corpo o si rabbuia in viso, con contrazioni facciali ben evidenti.

 

Analogamente succede quando una persona è sotto l’effetto della rabbia: il suo corpo si muove furiosamente con ampi gesti e le espressioni facciali possono diventare corrucciate e persino aggressive.

 

Questo vuol dire che un’attività energetica molto intensa sta avvenendo in quel momento nel corpo, promossa da quello specifico stato emotivo.

 

Nell’approccio corporeo non vi è differenza tra emozioni ed energia: entrambe sono espressioni vitali, entrambe risiedono nel corpo.

 

Tramite opportune tecniche corporee bioenergetiche, definito di bodywork, é possibile entrare in contatto con le proprie risorse e con i processi energetici riportandoli a regime, a piena vitalità.

 

E’ inoltre possibile con le medesime tecniche, essere consapevoli della propria vita emotiva, permettendone l’emersione e l’espressione controllata e sicura

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Nella vita di tutti i giorni non é così facile distinguere e definire le emozioni, tantomeno riuscire a liberarle ed esprimerle; per lo più esse restano bloccate o congelate nel corpo come vere e proprie formazioni energetiche statiche, fino a creare blocchi, contratture, tensioni.

 

Oppure vengono “buttate fuori” in modo inaspettato e improvviso, senza nessuna capacità di regolazione e provocando sconcerto negli altri.

 

Molte persone peggiorano la situazione negando le loro stesse emozioni e gli eventi che le hanno cagionate.

 

C’é probabilmente troppa spesa energetica a modificare la situazione, perciò si crea un paradosso: meglio lasciare le cose come sono e soffrire dei propri sintomi, dovuti a mancanza di piacere vitale e all’ingorgo dei processi energetici, che andare incontro alla fatica di dover rimuovere gli ostacoli passati e presenti.

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Ma se risolviamo il dilemma delle resistenze, ben espresso dalla metafora, “prima mi tolgo il dente, prima la mia bocca starà meglio”, allora possiamo beneficiare del body work, ovvero della tecnica corporea impiegate in bioenergetica e core energetica per risolvere e ridurre i blocchi e permettere il fluire dell’energia.

 

Quando recuperiamo un’emozione con il bodywork, è possibile liberare non solo l’energia vitale contenuta nell’emozione stessa, ma anche quell’energia “scissa” che è stata impegnata per reprimerla; si ottiene in questo modo un doppio vantaggio: recuperare una risorsa andata perduta ed evitare al contempo di consumare ancora energia, ovvero altre risorse, per tenerla lontana dalla nostra coscienza.  

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Energia e Grounding

Abbiamo affermato che il processo che porta alla riduzione dei blocchi, all’espressione emotiva e al conseguente incremento positivo dell’equilibrio energetico del sistema persona chiede un investimento nel superare le proprie resistenze a incontrare le emozioni stesse, poiché raggiungere il dolore della propria vita può fare male o essere percepito come peggiorativo, la paura può generare sensazione di debolezza, l’abbandono al piacere e all’eros possono produrre vissuti di colpa.

 

Pertanto occorre essere pronti a integrare quanto di emozionale può arrivare a consapevolezza attraverso il bodywork.

 

Tutte le energie che vengono liberate dalle pratiche corporee hanno cioè bisogno di essere sostenute e ogni persona ha la responsabilità di apprendere a gestire ciò che, attraverso l’attivazione dei propri processi energetici, emerge dall’interno di sé.

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Nella bioenergetica e nella core energetica si lavora per questa ragione “in piedi sulle proprie gambe”, ovvero nella posizione di grounding, espressione con la quale si intende la fondamentale capacità di reggere da sé, “piedi per terra”, ogni sensazione e vissuto ci appartenga, ogni energia che si manifesti in noi di cui le tecniche corporee hanno favorito l’emergere.

 

Il grounding é quella base sicura che ci consente di reggere il peso della nostra vita sulle nostre stesse gambe.

 

Un buon grounding, una buona base personale ci consentono di non sovraccaricare gli altri dei prodotti della nostra mente, delle nostre personali emozioni ed energie, anche le più impegnative, poiché saremo in grado di sostenerle da noi stessi.

 

Invece quando non reggiamo le nostre emozioni o le nostre esperienze interne, perché non abbiamo sufficiente consistenza e grounding, allora inevitabilmente e spontaneamente le proietteremo, senza coscienza,  sugli altri, specie sulle persone significative della nostra vita.

 

Una buona base sicura, una solida “messa a terra”, impedisce non solo che ciò avvenga, ma anche che si manifesti un’eccessiva resistenza a procedere nell’esplorazione consapevole di noi stessi.

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​Ad ottenere un discreto grounding si arriva gradualmente, mediante le tecniche corporee stesse: le prime attività energetiche che dobbiamo apprendere per ritrovare il nostro equilibrio debbono essere infatti volte a trovare una buona “messa a terra”.

 

E’ come praticare una ginnastica pre-sciistica: occorre un buon riscaldamento di gambe e appoggi prima di affrontare la pista.

 

L’esplorazione del nostro sistema di energie richiede pertanto, preliminarmente, la costituzioni delle condizioni di base perché ciò avvenga, ovvero il generare un sufficiente sistema di personali “appoggi a terra”, come base per avanzare nella vita.

 

Se infatti scendiamo a terra “in grounding” abbiamo l’opportunità di constatare quanto vigore ci sia nelle nostre gambe e quanta capacità di fare un reale contatto con le cose della vita.

 

Similmente agli alberi possiamo cogliere dal suolo nutrimento ed energia per espandere le nostre possibilità. 

 

Nicola Sensale, 2016

Riproduzione parziale o totale del presente articolo ammessa, citando l'autore medesimo.




 

Bibliografia

A. Lowen, La spiritualità del Corpo, Astrolabio, 1991

A. Lowen, Arrendersi al Coro, Astrolabio, 1994

Alexander Lowen  La Voce del Corpo,  il ruolo del corpo in psicoterapia , Astrolabio, 2009

Alexander Lowen, Bioenergetica, Feltrinelli, 2004

Hoffmann e Gudat,  Bioenergetica,  Red Edizioni, 2004

F. Padrini, Esercizi di Bioenergetica,  Xenia, 2007

J. Grossman, Vivere e Amare, Crisalide, 1997

Totton e Edmondson, Terapia Reichiana, Red, 1999

U.Galimberti, Dizionario di psicologia, Garzanti, 1999

Rosenzweig e altri, Psicologia Biologica, Ambrosiana, 2009

Grounding: la rivista italiana di analisi bioenergetica Pubblicato da  Franco Angeli

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Via Borgosesia, 63
10145 Torino
+39  388 94 47 902 centrostudires@gmail.com

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